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Colloquio e Assessment |
I colloqui possono essere impostati secondo diverse modalità di svolgimento, in base al contesto, alle necessità cliniche ed alla formazione teorica del clinico che lo esegue. Spesso, sono orientati in maniera non strutturata (ovvero, lasciando la persona libera di esporre le proprie problematiche, con un minimo intervento da parte del clinico) o semistrutturata (il clinico esplora alcune aree relative alla problematica esposta, alla situazione personale e contestuale del paziente, alla sua domanda di intervento, alla motivazione al trattamento, etc.). In entrambi i casi, il clinico raccoglie ed ordina gli elementi utili a comprendere al meglio il senso della richiesta del paziente, e gli aspetti fondamentali della sua situazione personale, per poi effettuare delle conseguenti proposte di presa di carico o di "invio" ad altri professionisti/strutture. In psicologia clinica l'accento dato all'assessment è più spostato sul rapporto individuale clinico-paziente, si parla infatti di personality-assessment per indicare principalmente un «processo informale di acquisizione di conoscenza, di comprensione e di descrizione delle persone» ma anche «un tipo particolare di attività scientifica e professionale, caratterizzata dall'utilizzo delle metodiche di analisi e misurazione della personalità». In altre parole, nella valutazione individuale, l'assessment costituisce un processo di valutazione, documentazione delle competenze e del potenziale, governato dalla peculiare capacità dello psicologo di compredere empaticamente lo stato emotivo, il vissuto interiore della persona e di ricostruirne così un profilo a 360° che comprenda aspetti profondi, relazionali e sociali. La prassi dell'assessment comporta due fasi:
Risultano molto utili i test situazionali o di role-playing, che simulano una situazione (direttamente o indirettamente collegata all'ipotesi circa l'eziopatogenesi del disturbo) nella quale viene richiesto al cliente di elaborare una strategia, trovare una soluzione, oppure si misura la sua risposta emotiva per capire meglio il suo vissuto interiore, esistenziale, se sussiste un rapporto a livello profondo con il problema e il suo grado di fissazione. Secondo Rovetto e Moderato questa prassi standard dovrebbe consentire di:
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